domenica 20 aprile 2008

Fausto Giulio Cesare


Personaggi
Giulio Cesare - Fausto Bertinotti
Bruto - Paolo Ferrero
Cassio - Giovanni Russo Spena
Marco Antonio - Nichi Vendola
Casca - Claudio Grassi


La tragedia s'è consumata. Il Figlio ha ucciso il Padre. Bruto ha pugnalato Cesare reo di aver tradito la Repubblica.

(Casca pugnala Cesare nel collo. Cesare gli afferra il braccio. Egli è pugnalato da altri Cospiratori e per ultimo da Marco Bruto)


CESARE: "Et tu Brute?" Allora, cadi, o Cesare!

(Muore. I Senatori e il Popolo si ritirano in confusione)


CINNA: Libertà! Indipendenza! La tirannia è morta! Via! proclamatelo, gridatelo per le strade.

CASSIO: Qualcuno vada ai rostri pubblici e gridi: "Libertà, indipendenza, affrancamento!".

BRUTO: Popolo e senatori, non temete; non fuggite; fermi: è pagato il debito dell'ambizione.

CASCA: Andate al rostro, Bruto.

DECIO: E Cassio pure.

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ANTONIO: Amici, Romani, compatrioti, prestatemi orecchio; io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo. Il male che gli uomini fanno sopravvive loro; il bene è spesso sepolto con le loro ossa; e così sia di Cesare. Il nobile Bruto v'ha detto che Cesare era ambizioso: se così era, fu un ben grave difetto: e gravemente Cesare ne ha pagato il fio. Qui, col permesso di Bruto e degli altri - ché Bruto è uomo d'onore; così sono tutti, tutti uomini d'onore - io vengo a parlare al funerale di Cesare. Egli fu mio amico, fedele e giusto verso di me: ma Bruto dice che fu ambizioso; e Bruto è uomo d'onore. Molti prigionieri egli ha riportato a Roma, il prezzo del cui riscatto ha riempito il pubblico tesoro: sembrò questo atto ambizioso in Cesare? Quando i poveri hanno pianto, Cesare ha lacrimato: l'ambizione dovrebbe essere fatta di più rude stoffa; eppure Bruto dice ch'egli fu ambizioso; e Bruto è uomo d'onore. Tutti vedeste come al Lupercale tre volte gli presentai una corona di re ch'egli tre volte rifiutò: fu questo atto di ambizione? Eppure Bruto dice ch'egli fu ambizioso; e, invero, Bruto è uomo d'onore. Non parlo, no, per smentire ciò che Bruto disse, ma qui io sono per dire ciò che io so. Tutti lo amaste una volta, né senza ragione: qual ragione vi trattiene dunque dal piangerlo? O senno, tu sei fuggito tra gli animali bruti e gli uomini hanno perduto la ragione. Scusatemi; il mio cuore giace là nella bara con Cesare e debbo tacere sinché non ritorni a me.

ANTONIO: Pur ieri la parola di Cesare avrebbe potuto opporsi al mondo intero: ora egli giace là, e non v'è alcuno, per quanto basso, che gli renda onore. O signori, se io fossi disposto ad eccitarvi il cuore e la mente alla ribellione ed al furore, farei un torto a Bruto e un torto a Cassio, i quali, lo sapete tutti, sono uomini d'onore: e non voglio far loro torto: preferisco piuttosto far torto al defunto, far torto a me stesso e a voi, che far torto a sì onorata gente. Ma qui è una pergamena col sigillo di Cesare - l'ho trovata nel suo studio S il suo testamento: che i popolani odano soltanto questo testamento, che, perdonatemi, io non intendo di leggere, e andrebbero a baciar le ferite del morto Cesare, ed immergerebbero i loro lini nel sacro sangue di lui; anzi, chiederebbero un capello per ricordo e, morendo, ne farebbero menzione nel loro testamento, lasciandolo, ricco legato, alla prole.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Fantastico:-))))))il post naturalmente! L'unica posizione sensata del CPN che non voleva essere nè una spartizione di potere, ne una toppa sul culo era quella espressa dalla Deianna.....ma si sà in questo partito dove tutti berciano sulle questioni di genere....il genere più lobotomizzato, quello maschile,ancora una volta lotta per comandare le masse operaie e operaiste che se ne sbattono i maroni del nostro bel ceto politico che ancora una volta ci ripropone con leggerissime sfumature falce martello e sopratutto poltrona al seguito. Che purtroppo poverini loro non può più essere istituzionale.Si devono accontentare delle poltrone dentro al partito.E mi tornano in mente quante ne hanno dette e ridette in questi 2 anni.Ed ora vogliono far credere che si sono battuti come leoni quando capivano che la linea politica era sbagliata. Non ce nè stato mezzo che abbia pensato nemmeno per un secondo di dimettersi da parlamento,regioni, provincie,consigli d'amministrazione e quant'altro per tornarsene al paesello a fare lavoro politico nelle federazioni o nei circoli.....No!ora urlano a gran voce tutti i disastri politici perpetrati da una ristretta cerchia di persone con un potere talmente catartico che gli impediva anche di fare una cosa così semplice come dare le dimissioni.Mentre le donne avevano sempre meno voce,i campioni di coerenza nominati più sotto, tutti a gufare e dove possibile a boicottare l'iniziative del partito....sempre incollati alla sedia naturalmente con la colla ipossidica a doppio componente.........ferrero,grassi,spena,mantovani,l'ernesto e tutte le frazioni che in questi anni hanno lavorato per smontarlo stò partito l'unica soluzione sarebbe pagarvi un intervento radicale ed estirparvi i gioielli di famiglia che riuscite a tirar fuori solo quando cè da afossare definitivamente un idea e lottare per una seggiola, non importa se istituzionale o dentro al partito.L'importante è il ponte di comando, perchè voi saprete sicuramente fare meglio (con la colla ipossidica certamente).Con tutto il cuore di compagna(che per voi alla prova dei fatti conta meno di zero) comunista.....ma andate a cagareee!!!!elena

Anonimo ha detto...

Ma Ferrero è un uomo d'onore, oh romani

Anonimo ha detto...

Che giornalisti! Oltre all'edizione del giornale e alla free press, anche il blog nei ritagli di tempo.
Qui necessita la prova antidoping...

Anonimo ha detto...

Pena pena pena.
Spero che fra un po' anziché fare un giornale che nessuno compra, facciate solo blog che nessuno legge.
Una comunista